“Scrivere è un po’ come amare” sono
le parole che Amalia Santiangeli utilizza per raccontare e raccontarsi: scrivere
è vivere, nei momenti di gioia e di dolore, nei passi evolutivi; dunque
scrivere è proprio come amare: sé stessi e la propria vita.
E questo libro sembra proprio un
cammino evolutivo che attraversa le 4 stagioni, come se fossero le 4 stagioni
dell’esistenza.
Partendo dalla Primavera, la
primavera degli anni, dove ci si forma, si consolida il proprio sistema
valoriale, si costruisce la base sicura che ci accompagnerà per tutta la vita.
E in questo l’autrice fa
trasparire un presupposto implicito importante: non ci sono errori ma solo
occasioni di apprendimento.
Si sbaglia, si cade, ma ci si
rialza e si impara, più ricchi e forti di prima: “Non si arriva all’età adulta senza imbattersi in tante difficoltà,
senza cadere lungo la strada, senza accettare i propri limiti e difetti, senza
imparare a chiedere aiuto, senza riuscire a chiedere scusa. Ogni persona è
diversa e unica, e a questa sua specificità di nascita si aggiunge tutta una
serie di variabili che la rendono di non semplice comprensione, in primo luogo
a se stessa e in seconda battuta a chi le cammina a fianco. Non esiste, di
conseguenza, una ricetta, un manuale perfetto, valido per ogni essere umano,
che possa insegnare a scrivere e ad amare” [cit. pag.6]
E il valore dell’apprendimento
passa anche attraverso la relazione: dei nostri genitori, da cui dipendiamo
ancestralmente quanto meno nel corso dei primi anni di vita, dai nostri
maestri, se ce ne sono stati e dalle occasioni di incontro, come quella con
l’amico di famiglia Vittorio.
Tutto può diventare splendida
evoluzione, nell’Amore e nella Passione, amore per la vita e passione per
quello che ci muove e ci ispira.
La creatività diventa un
ingrediente fondamentale, nella relazione e persino nelle difficoltà, nelle
quali possiamo scegliere di non essere distruttivi ma, appunto, creativi.
E quando questa consapevolezza è
radicata, dalla Primavera si passa all’Estate, dall’Io Bambino all’Io Adulto,
dove l’Io può diventare dualità, nel progetto della vita.
Senza dimenticare che si può
sempre cadere…ma anche sempre rialzarsi.
Bellissima la definizione di tradimento:”Il tradimento è la ripetuta e costante
incapacità di cogliere l’oggi, di viverlo con senso di comunione, di unione.
L’incapacità, la non volontà di impegnarsi, di allenarsi, di completarsi, di
aiutarsi, di sostenersi, di rispettarsi, sono continui tradimenti che, alla
fine, possono condurre a cercare un'altra persona, un altro amore o forse e
terribilmente un altro letto.” [cit. pag. 18]
Quando questo avviene, si vive
nel “supermercato degli affetti”.
E attraverso l’Autunno della vita
della bisnonna si arriva alla motivazione che ci muove e che ci fa fare quello
che mettiamo in opera, e lasciamo qualcosa di noi anche agli altri.
L’Inverno, nelle difficoltà,
porta con sé la consapevolezza della ricerca…continua…nel miglioramento
continuo ma, allo stesso tempo all’interno della tenera compassione per noi
stessi e per i nostri limiti.
Nella ricerca di compagni di
viaggio e di vita: “Non bisogna isolarsi,
ma cercare il confronto con altri che abbiano il desiderio di percorrere un
cammino fondato su valori simili. Non si deve temere di confrontarsi nella
differenza, e non per il piacere di sentirsi migliori, ma per dare alla propria
casa solide basi, per rendere la propria abitazione un luogo di rifugio, di
cura, di conforto, di accoglienza per se stessi, per i familiari, per gli
amici, per chi ne ha bisogno” [cit. pag. 26]
E mi unisco con forza all’augurio
finale dell’autrice: di crescere, che sia nell’amore o nella strada di
consapevolezza e realizzazione.
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