domenica 23 settembre 2012

IL TACCHINO E LO SCOIATTOLO

E' possibile insegnare a un tacchino a salire sulla cima di un albero, ma per questo lavoro preferirei assumere uno scoiattolo. 
(Gian Paolo Montale, allenatore e coach).
Ringraziando innanzitutto tutti coloro che hanno partecipato all'ultimo sondaggio: "Quali caratteristiche dovrebbe avere il tuo lavoro ideale", noto con piacere che la maggior parte della risposte si sono assestate sulla prima ipotesi: "Darmi l'opportunità di realizzare quello che mi piace di più con soddisfazione".

Scelta che non ritengo affatto scontata, soprattutto se relazionata ai tempi in cui viviamo.

Credo che la frase di Gian Paolo Montali riportata come citazione possa essere autenticamente un buon punto di partenza per arrivare all'obiettivo menzionato.

Come sarà possibile, infatti, che io mi realizzi in ciò che faccio se questo non corrisponde alla mia vera natura?

E' possibile che io, da tacchino, impari con grande fatica a salire su un albero...e poi? Come ci starò lassù? Camminando come un'equilibrista? Con l'incertezza di dove poggiare le zampe?
E tutto questo quanto potrebbe durare?

Non sarebbe meglio per il tacchino chiedersi quali sono le sue caratteristiche e usarle al meglio, così da essere più a suo agio?

All'inizio potrebbe anche sembrare una scelta rischiosa...forse potrebbe far pensare di precludersi chissà quali altre possibilità: essere scoiattolo, e chissà magari mucca o delfino...

Potrebbe sembrare rischioso...è una scelta: essere un tacchino equilibrista o un tacchino felice!





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