martedì 12 giugno 2012

IN VIAGGIO CON VINCENT

Lo scorso aprile ho visitato, presso il Palazzo Ducale di Genova, la mostra “Van Gogh e il viaggio di Gauguin” in cui si è dato molto spazio al tema del VIAGGIO e delle influenze reciproche tra le correnti artistiche presenti anche in continenti diversi.
Quello che mi ha colpito di più e il viaggio di Vincent Van Gogh alla scoperta del mondo fuori e dentro sè stesso.
Personalità tormentata e, forse, anche sfortunata, Vincent non ha mai smesso di cercare, incessantemente e anche di fronte alle delusioni professionali e relazionali ha puntato verso nuovi obiettivi, desiderando di toccare l’immensità della BELLEZZA che più volte riconosceva proveniente da Dio.
Le lettere al fratello Theo sono spesso tormentate e immagine di una mente labirintica, a tratti contorta...e poi... ci si trova, come a Genova, di fronte a opere di incommensurabile vitalità!
Il Seminatore
“Il seminatore” è un’esplosione di colori e il giallo diventa il simbolo di questo viaggio per Vincent, come anche o “Campo di grano con volo di corvi” dove lo stesso giallo si unisce intensamente al blu.
Campo di grano con volo di corvi

La forza del tratto, percepibile con maggiore intensità ammirando il dipinto a poca distanza, esprime un'energia che non può che arrivare da un profondo senso di intimità con il tutto.
Fino ad arrivare all'"Autoritratto" che ben si esprime attraverso le parole del curatore della mostra, Marco Baldin: 

In quegli occhi, in quello sguardo si sommano e arrivano a conclusione tutti i viaggi di questa mostra. E’ come se in quello sguardo e in quegli occhi tutte le strade del mondo si compissero in immagine.

Questa continua ricerca di Vincent verso l'INFINITO, verso quello che forse lui stesso sentiva come lontano e impalpabile può essere anche molto rischiosa...
Rimanendo sui toni caldi e concreti che raffigurano la terra e perfino le scarpe rotte utili per camminare, rimane il desiderio della scoperta di sè e del mondo, attraverso i colori che vediamo e le emozioni che sentiamo e anche se non è da tutti tradurli in capolavori, è certamente accessibile sperimentarli, come catarsi alla vita.

Nessun commento:

Posta un commento