domenica 1 marzo 2015

COS’È PER ME IL COACHING

 
Giovedì scorso, 26 Febbraio, è uscito nei cinema il nuovo film di Silvio Muccino, “La legge del desiderio”, storia di un Life Coach che attraverso un concorso, si ripromette di portare 3 persone verso la realizzazione dei loro desideri.
Andrò a vedere il film prossimamente, assieme ad alcuni colleghi Coach che come se sono curiosi di scoprire cosa comunicherà la pellicola a proposito di questo mestiere ancora poco conosciuto e controverso!

Mi piacerebbe allora, cogliere l’occasione per raccontare quello che è per me il Coaching.

Essere Coach per me è un grande Privilegio.
Il privilegio di essere accanto alle persone e vedere oltre quello che loro stesse pensano di sé.
Stare sulla porta e piano piano mostrare le valli radiose e i mari infiniti che si possono stendere al di là della soglia delle proprie convinzioni.

Anche sì, come recita il titolo del film, contribuire per un pezzettino al raggiungimento dei desideri.
Quali desideri?

A me piace pensare ai desideri di più profonda realizzazione, che si tramuti in realizzazione lavorativa o più semplicemente (e semplice non vuol dire facile)  stare bene, con sé stessi prima di tutto.

La parola Coach ha origine dal termine francese coche, carrozza o cocchio. Nel XVI secolo “coche” identificava un mezzo di trasporto trainato da cavalli e condotto da una guida: il cocchiere.

Essere Coach è essere e diventare guida o cocchiere innanzitutto di sé stessi, nel lungo cammino verso una sempre maggiore consapevolezza, per poter davvero mostrare il sentiero ad altri.

Sentiero che non è altro che  la Visione che ciascuno può autenticamente avere di Sé stesso: della propria Identità, delle proprie Capacità e anche…dei propri Desideri!

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