domenica 30 giugno 2013

L'EMOZIONALITA' DELL'HIC ET NUNC

Vorrei condividere alcune emozioni che sono sorte nel leggere i versi di EUGENIA SERAFINI raccolti in "CANTO DELL'EFFIMERO", opera che potrete scoprire e leggere attraverso il link:

http://www.flower-ed.it/index.php?route=product/product&product_id=89
Nell’effimero di Eugenia Serafini si respirano lo spazio e il tempo infiniti concentrati in un attimo sospeso, il “qui ed ora”, l’”hic et nunc”.
Le emozioni si condensano in un respiro interrotto, preludio del turbinio di eventi che potrebbero abbracciare mente e cuore in un vortice tumultuoso e inarrestabile.
Fin dalla prefazione e con la famosa citazione da Orazio, il “carpe diem”, l’effimero è associato all’attimo, in quell’attimo in cui tutto può accadere e nel quale, come descrive Elio Pecora: “E tutto perviene a un segno corto e conciso che rappresenta uno stare.”
È proprio uno “stare” che si rende quasi necessario dinnanzi al “volteggiare leggero di bolle di sapone nell’aria” (pag. 9) o “fra mongolfiere aleggianti/voli d’alianti al tramonto” (pag. 9).
Lo stare di fronte alle emozioni forti “fra stentate risorse di sopravvivenza e impulsi a distruggere” (pag. 9) e anche quando “pensai fosse tutto finito/amore rabbia passione/invece” […] tutto può ancora accadere e “trovai spiragli di vita”[…] “fra virgole di desiderio e pianto”.
Un viaggio attraverso le emozioni che cavalca le età del tempo passato, ricerche di consapevolezza, e il viaggio diventa un’indagine pronta ad abbracciare orizzonti lontani.
Per poi ritrovarsi non solo all’interno dell’attimo, dell’effimero…ma effimero stessi: “mi scopro bolla di sapone io stessa” (pag. 10).
Ogni cosa è chiamata a correre in questo effimero, quasi che ogni cosa possa qui incontrarsi, toccarsi, conoscersi e poi salutarsi.
Si insinua la tentazione della fuga…e poi il ritorno, nel vortice…e un invito a lasciarsi andare…fino a giungere “sul filo dell’aquilone/dentro spirali di/tempo/luce” (pag. 17), fin su: “su lune d’argento/fra stelle rubine//volando su code/comete”.
L’effimero, che si congiunge con l’Infinito, tocca un attimo…e diventa la vita!

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